Una nota preliminare: la storia degli innesti usati da canon sulle telemetro è un ginepraio.
Per lungo tempo infatti Canon utilizzò erroneamente un passo di 39x1.1mm diverso da quello usato da Leica (39x0.977mm), seppur di poco, ma abbastanza per rendere incompatibile il montaggio di obiettivi Leica su macchine Canon e viceversa. Poi vi furono l'innesto J a baionetta con obiettivi Nippon Kogaku (oggi Nikon) con sistema di messa a fuoco integrato sul portainnesto ed infine l'innesto S (la cui sigla deriva dal nome "serenar"), stavolta identico a quello Leica. L'unico modo certo per identificare le telemetro canon è il numero di matricola. Troverete i dettagli sul testo di Peter Dechert, "Canon rangefinder camera book 1933-1968" che è il riferimento per le telemetro. La storia della Canon inizia nel 1933, quando il Dott. Takeshi Mitarai, primario ginecologo giapponese, fondò la Seiki Kogaku a Tokyo, un laboratorio ottico di precisione. In questo laboratorio si trovò a lavorare Goro Yoshida, appassionato fin da giovane di fotocamere ed abile meccanico. A quel tempo il riferimento era la meccanica di precisione tedesca che negli anni 30 aveva messo sul mercato con Leica e Contax le migliori fotocamere 35mm con otturatore sul piano focale. Yoshida quindi, smontando tali macchine si ripropose di costruirne un esemplare simile, così nacque la prima fotocamera costruita in giappone, venne denominata Kwanon, in omaggio alla Dea della fertilità giapponese. Tenete presente che all'epoca il Giappone vigeva una forte politica di autarchia, quindi i suoi rapporti commerciali con il resto del mondo erano molto limitati. Questo è il marchio che fu allora adottato, in una rara inserzione pubblicitaria dell'epoca: Tale fotocamera, di cui vedete qui una fotografia:
era
chiaramente ispirata alla Leica ed era dotata di mirino a traguardo,
telemetro separato, ottica intercambiabile, ed otturatore a tendina
con tempi di posa da 1/500 ad 1/30, compresa la posa B.
L'ottica in dotazione era un obiettivo Kasyapa 50mm F/3.5. Successivamente il nome fu cambiato da Kwanon in Canon, che significa "ordine e precisione", concetto che in un periodo come quello che precedeva la seconda guerra mondiale, suonava un po' come una dichiarazione programmatica militarista. Probabilmente il cambio del nome fu motivato dal fatto che un riferimento religioso nel marchio poteva risultare poco gradito e commercialmente non adeguato. Questo prototipo venne in seguito modificato per la produzione in serie con il marchio Canon Hansa. Canon Hansa Date di produzione: dal 10/1935 al 6/1940 circa. Numero di pezzi prodotti: stimati 1100. Matricole: da N.55 a N. 5200 Innesto: flangia a baionetta J con gruppo di messa a fuoco Nippon Kogaku.
Obiettivo equipaggiato: Nikkor 50mm F/3.5
Nel 1935 entrò in produzione la variante "Original" ancora più somigliante alla Leica:
Canon S
Date di produzione: dal 10/1938 al 1945. Numero di pezzi prodotti: stimati 1600. Matricole: da N.10520 a N. 12500 Innesto: flangia a baionetta J con gruppo di messa a fuoco Nippon Kogaku.
Obiettivo equipaggiato: Nikkor 50mm F/3.5, F/2.8, F/2
Date di produzione: dal 1/1939 al 1941. Numero di pezzi prodotti: stimati 200. Matricole: da N.1700 a N.2125 Innesto: flangia a baionetta J con gruppo di messa a fuoco Nippon Kogaku.
Obiettivo equipaggiato: Nikkor 50mm F/4.5, F/3.5
Date di produzione: dal 1/1940 al 1942. Numero di pezzi prodotti: stimati 100. Matricole: da N.10800 a N.11900 Innesto: flangia a baionetta J con gruppo di messa a fuoco Nippon Kogaku.
Obiettivo equipaggiato: Nikkor 50mm F/4.5, F/3.5
Canon JS Date di produzione: dal 1941 al 1945 circa. Numero di pezzi prodotti: stimati 50. Matricole: da N.1900 a N.2130 Innesto: flangia a baionetta J semplice.
Obiettivo equipaggiato: Nikkor 50mm F/4.5, F/3.5, Serenar 50mm F/1.5
Canon S-I (non raffigurata)
Date di produzione: dal 12/1945 al 11/1946. Numero di pezzi prodotti: 97. Matricole: da N.12836 a N.14160 Innesto: flangia a baionetta J con gruppo di messa a fuoco Nippon Kogaku.
Obiettivo equipaggiato: Nikkor 50mm F/3.5
Canon J-II Date di produzione: dal 12/1945 al 11/1946. Numero di pezzi prodotti: 525. Matricole: da N.8000 a N.8700 Innesto: flangia a baionetta J modificata poi nel tipo nuovo Obiettivo equipaggiato: Nikkor 50mm F/3.5, pochi esemplari di Serenar F/3.5 modificati in innesto J.
L'avvento della seconda guerra mondiale provocò l'arresto della produzione a scopo civile, che riprese a pieno ritmo solo nel 1946, con la Canon S-II che finalmente incorporava il telemetro accoppiato alla messa a fuoco dell'obiettivo. Canon S-II Date di produzione: dal 10/1946 al 6/1949, pochi gruppi prodotti nel 1950 e nel 1952. Numero di pezzi prodotti: 7550. Matricole: da N.15000 a N.18000 (alcuni esemplari del 1950/1952 sino a 22000) Innesto: M39 LTM con pochi esemplari sperimentali con flangia a baionetta J Obiettivo equipaggiato: Serenar 50mm F/3.5, F/2 e qualche Nikkor 50mm F/3.5 fino al 1948.
Con
il modello II-B il mirino divenne multifocale (50, 100, 135mm) e ad
esso seguì nel 1950 il modello II-C che aveva una diversa selezione
dei tempi.
La qualità di queste fotocamere era così elevata che Canon le garantiva per 5 anni.
Canon II B Date di produzione: dal 1/1949 al 7/1952. Numero di pezzi prodotti: 14400. Matricole: da N.21050 (prototipi) a N.42400 Innesto: Semi universale (passo 1.1mm); solo pochi, ultimi modelli con innesto universale M39 (passo 0.977mm) Obiettivo equipaggiato: Serenar 50mm F/3.5, F/1.9.
Canon 1950 Date di produzione: dal 7/1950 al 10/1950. Numero di pezzi prodotti: 50. Matricole: da N.50000 a N.50199 Innesto: Semi universale (passo 1.1mm) Obiettivo equipaggiato: Serenar 50mm F/1.9.
Canon III (non raffigurata) Date di produzione: dal 2/1951 al 12/1952. Numero di pezzi prodotti: 50. Matricole: da N.50000 a N.50199 Innesto: Semi universale (passo 1.1mm) Obiettivo equipaggiato: Serenar 50mm F/3.5, F/1.9. Qui potete osservare qualche foto di un raro modello IIF che illustra la complessità costruttiva, il sistema di caricamento della pellicola con distacco del fondello, ed un obiettivo innesto S (M39) Canon 50mm F/2.8 I, adattato sulla fotocamera successivamente, in quanto prodotto nel 1955: Nel 1951 il modello III fu dotato del tempo 1/1000 e con il modello IV si aggiunse la sincronizzazione per i lampeggiatori; quest'ultimo modello fu il primo ad essere importato in Italia:
Nel
1953 venne abbandonato il nome Serenar, e gli obiettivi furono
denominati semplicemente "Canon"; il vero salto in avanti fu compiuto
però nel 1956 con la presentazione del modello V-T:
Tale modello infatti abbandonava il tradizionale metodo di carica della pellicola tramite distacco del fondello ed inserimento dei rulli, estremamente scomodo, a favore di quello attualmente usato, con sportello incernierato; la V-T aveva un mirino a tre focali più una posizione per l'ingrandimento, per agevolare la messa a fuoco, ed aveva autoscatto incorporato. Inoltre era equipaggiabile con un luminosissimo 50mm F/1.2 con vetri alle terre rare. Infine incorporava sul fondello la leva di carica per la pellicola (in luogo delle scomode manopole zigrinate) ed aveva la correzione automatica dell'errore di parallasse. Nel 1957 apparve il modello L-1 con leva di avanzamento rapido, e poi la V-TD con otturatore a tendina metallica. Nel 1958 fu prodotta la V-TD con bottone dei tempi singolo e non rotante e con azzeramento automatico del contapose all'apertura del dorso. Il sistema di caricamento rapido (rapid winder) venne proposto come accessorio per le fotocamere compatibili che non ne erano originariamente dotate: Sempre del 1958 è il modello VI-T, sul quale apparve per la prima volta la ghiera dei tempi con valori distanziati di uno stop (1000-500-250 ecc.), con mirino dotato di cornicette per le focali 35mm, 50mm e magnifier, con correzione automatica del parallasse. Per le altre focali occorreva un mirino supplementare.
Eccola in rara esecuzione laccata nera:
Nel 1959 apparve il modello P (popular) che vantava un incredibile mirino con rapporto di visione 1:1 :
Qui raffigurata con l'esposimetro opzionale:
A proposito della Canon P, una foto dell'epoca che mostra le operaie mentre inscatolano le macchine pronte per la vendita:
Osservate invece questo raro mirino multifocale zoom: un vero gioiello.
Canon 7
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Questo
brevetto fu quindi depositato ben 13 anni prima dell'equivalente
Leica ed almeno due anni prima dello spotmatic della Pentax.
Per quale motivo fu abbandonato?
Probabilmente
in quegli anni le cellule al selenio non furono giudicate affidabili
(il solfuro di cadmio arrivo' dopo il 1961). La misurazione TTL la
troviamo a partire dal 1964 in poi, sulle prime reflex F (il sistema
usato sulla 7 e sulla 7S non è TTL, è un esposimetro accoppiato ai
tempi di scatto che misura tramite una cellula esterna).
Resta
il fatto che, come poi avvenuto altre volte, Canon abbandonò un
segmento produttivo dopo averlo perfezionato ai massimi livelli; se la
produzione delle telemetro fosse continuata probabilmente oggi avremmo
apparecchi stupendi capaci di prestazioni elevate. Ma il tempo delle
reflex era giunto, e si doveva andare avanti.
Un ottimo lavoro, complimenti
RispondiEliminaMi piacerebbe sapere chi è l'autore di una simile magnificenza .... Complimenti
RispondiEliminaHai una mail ?
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